Le ultime schermaglie tra diplomazia catalana e spagnola si sono consumate nelle aule dell’università di Vilnius, come riferisce questo articolo recentemente pubblicato dal Wall Street Journal.
Anche nella capitale lituana i sostenitori dell’unità tra Spagna e Catalogna non hanno mancato di proporre le solite idee trite e ritrite, e – sopratutto – prive di qualunque fondamento logico: la costituzione spagnola vieta la secessione; bene, peccato che quello alla secessione sia un diritto fondamentale; come tale, dunque, viene prima di qualunque costituzione e, anzi, in un impianto costituzionale serio dovrebbe fungere da cardine.
Va in ogni caso lodata l’instancabile intraprendenza dei fratelli catalani, i quali hanno perfettamente compreso la necessità e l’importanza di allargare il dibattito a una platea internazionale (europea e non solo).
Anche la scelta della Lituania non è casuale. Il primo Paese al mondo a riconoscere l’indipendenza di Vilnius è stata l’Islanda e ora in Lituania alcuni importanti intellettuali suggeriscono (saggiamente) che la Lituania sia il primo Paese al mondo a riconoscere l’indipendenza della Catalogna. Anzi se io fossi Dalia Grybauskaitė anticiperei i tempi riconoscendo l’indipendenza già oggi.
Se questo post vi ha per caso (ma proprio per caso) spinto a domandarvi cosa stia facendo la Lega Nord (si chiama ancora così?) per sostenere il processo di indipendenza della Padania (ma anche solo del Veneto)… ehm, sì lo so, vi state mettendo a ridere (o a piangere).
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