Questo modo di dire era tipico di mia nonna e di molte persone della sua generazione (ma anche di quella dei mie genitori). Tira, mola e meseda* significa letteralmente “tira, molla e mescola” e indica un’attività ripetitiva e poco interessante. L’utilizzo di questa espressione è molto specifico. Immaginiamo che una persona ci racconti una certa vicenda; all’inizio inserisce tutti i particolari, poi ha necessità di saltare alcuni passaggi (specie se poco importanti) e giungere alla conclusione; tira, mola e meseda è quell’espediente linguistico che consente il salto all’esito finale della storia. Se A è l’inizio del racconto, B1, B2, B3, … gli sviluppi raccontati per esteso e C la conclusione, la struttura è la seguente: A, B1, B2, B3, … “tira, mola e meseda”, C.
Come tradurre? Le possibilità sono numerose; eccone alcune: alla fine, alla fine della storia, alla fine di tutto, alla fine della fiera, in conclusione.
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* pronuncia: tira, mòla, méséda (accenti indicati dalle sottolineature); ortografia del Milanese classico: tira, molla, messeda
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