Ieri a Barcellona si è svolta una imponente manifestazione pro Spagna. Come sempre in casi come questi i numeri dei partecipanti sono soggetti a grandissima variabilità, tra l’altro tale da rasentare il ridicolo. Gli unionisti hanno parlato di un milione di persone, gli indipendentisti di 350.000. Probabile che il numero esatto sia compreso tra i due estremi.
La stampa spagnola ha dato grande risalto alla cosa e lo stesso è stato fatto dai mezzi di informazione nostrani. Questi ultimi, tuttavia, si sono scordati (almeno con riferimento ai telegiornali) di citare un piccolo particolare: molti degli unionisti che hanno sfilato non erano affatto Catalani, ma Spagnoli arrivati in città con centinaia di pullman sapientemente organizzati. Insomma, roba da Unione Sovietica più che da Europa.
Gli unionisti si sono anche scelti un testimonial d’eccezione: il premio Nobel per la letteratura Mario Vargas Llosa. Come se per il fatto di essere stato insignito di quel premio il suo pensiero possa valere di più. Invece, sia ben chiaro, ha lo stesso peso di quello di un indipendentista scelto a caso.
E così, alla fine, anche lo scontro Spagna-Catalogna si è trasformato in una specie di sceneggiata napoletana. Sarebbe bastato far votare i cittadini al referendum del 1 Ottobre e lì si sarebbe potuto fare la conta. Invece oggi tutti a dire che gli unionisti di Catalogna sono la maggioranza silenziosa.
Che figuraccia. Potrebbe andare peggio a questo punto? A parte il fatto che potrebbe piovere (citazione celebre), potrebbe capitare che quanto fatto da Rajoy finisca addirittura per favorirlo alle prossime elezioni. Poi se gli Spagnoli vogliono tenersi un idiota del genere si accomodino pure.
Ecco invece come dovrebbero funzionare le cose in un mondo abitato da gente normale. In una costituzione seria un articolo come quello dell’indivisibilità dello Stato non dovrebbe nemmeno comparire perché in netto contrasto con la logica e con il diritto naturale all’autodeterminazione. La costituzione, invece, dovrebbe regolare l’eventuale richiesta di indipendenza di una parte. Come? Si dovrebbe stabilire che la forma corretta è il referendum, che a questo devono partecipare i soli abitanti del territorio che chiede la secessione (i quali saranno ragionevolmente divisi tra indipendentisti e unionisti), che in caso di vittoria degli unionisti dovranno passare almeno x anni (una cifra ragionevole, diciamo cinque) prima che il referendum possa essere ripetuto, ecc.
Purtroppo non ci troviamo in un mondo abitato da gente normale, specie in Spagna, dove hanno ancora un tizio che di professione fa il re.
Recent comments