Il padre di Giulietta era un cacciatore di topa?

Nella quarta scena del quarto atto di Romeo e Giulietta, la madre di Giulietta (Lady Capulet) si rivolge a Capuleti con la segunete frase: “Ay, you have been a mouse-hunt in your time”. Qui con “mouse-hunt” Shakespeare intende proprio un sinonimo di “woman-chaser”.
La tentazione di ricorrere a una traduzione come quella che ho usato nel titolo è ovviamente molto forte 🙂

Oggi i composti di “hunt” indicano la caccia e non più il “cacciatore”; tra i più noti cito “witch-hunt” (caccia alle streghe), “fox hunt” (caccia alla volpe), “treasure hunt” (caccia al tresoro), “job hunt” (ricerca di lavoro).

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  1. Rose
    Ott 13, 2012 @ 11:09:37

    Io mi sono chiesta: nell’inglese del ‘500 era in uso l’espressione “mouse-hunt” per “woman chaser”? Ci vorrebbe un esperto… in ogni modo, non sembra in uso attualmente, mentre è assodato che “topa” sia un termine del vernacolo toscano, in particolare, livornese, ma diffuso genericamente a sud.

    Questo si aggiunge ai dubbi relativi all’attribuzione delle opere di Shakespeare. Da tempo ci si chiede se il personaggio sia realmente esistito. Secondo la sua biografia, sarebbe stato il figlio di un mugnaio e avrebbe frequentato solo le scuole secondarie (ma nei registri scolastici di Stratford on Avon non c’è traccia del suo nome). Sposatosi giovane, ad un certo punto avrebbe lasciato moglie e figli per unirsi ad una compagnia di attori, approdando così a Londra. Lì, nel giro di poco tempo, avrebbe iniziato a scrivere le commedie che lo hanno reso famoso e che dimostrano una profonda conoscenza dei classici, di varie lingue straniere, di storia, filosofia, geografia, navigazione e altre materie.

    Ora, appare a dir poco strano che il giovane inesperto e illetterato di Stratford on Avon potesse avere tali conoscenze, oltre all’abilità letteraria e sensibilità artistica necessarie, tant’è che esistono varie ipotesi che attribuiscono le sue opere ad altri.
    http://it.wikipedia.org/wiki/Attribuzione_delle_opere_di_Shakespeare

    Tra queste ipotesi, ce n’è anche quella “Crollalanza” o “scrolla lancia, shake speare”, appunto, che indica uno Shakespeare di origine siciliana, rifugiatosi in Inghilterra.
    Per gli argomenti a sostegno, rimando al link di Wipipedia o a questo, più riassuntivo:
    http://news2000.libero.it/webmagazine/3398.jhtml

  2. Nautilus
    Ott 13, 2012 @ 11:37:47

    @ Rose

    Mouse-hunt è riportato dal sito WordReference.com che fornisce la traduzione “donnaiolo”, ma curiosamente se si clicca sulla definizione inglese del termine essa risulta ineistente.

    Non ho invece trovato nulla sui dizionari Collins e Oxford, mentre l’Urban Dictionary fornisce per “mousehunt” (senza trattino) la traduzione “seemingly ridiculous task that eats up a lot of time without much benefit”.

  3. Nautilus
    Ott 13, 2012 @ 11:41:03

    @ Rose

    Naturalmente grazie per tutti i link condivisi. Avevo sentito parlare di queste teorie, ma confesso di non averle mai approfondite, non tanto per ragioni di tempo, ma per il fatto che non sono tra gli argomenti di mio interesse.

    Se me lo concedi vorrei lasciare quel “Wipipedia” a fine tuo commento perché, nella sua involontarietà, lo trovo splendido! 😉

  4. Rose
    Ott 13, 2012 @ 17:47:55

    A me invece questo tipo di informazioni che mettono in discussione le cose interessa sempre… ma probabilmente tu ti riferivi alla letteratura… o no?

    Anni fa vidi anche un documentario televisivo su questo Guglielmo Florio Scrollalancia.

    E vada per Wipipedia! 😀

  5. Rose
    Ott 13, 2012 @ 17:59:42

    P.S. Questa faccenda dell’attribuzione delle opere di Shakespeare lascerà il tempo che trova, come la problematica su Omero. Sono autori troppo importanti, per le rispettive culture, perchè ci rinuncino.

    (Anche la nazionalità di Colombo è controversa, secondo alcuni. Ricordo, negli States, uno studente affermare: “Colombus? He’s American, of course! We even have a Columbus day!”)

  6. Nautilus
    Ott 13, 2012 @ 18:01:32

    @ Rose

    La letteratura inglese mi piace e mi interessa molto, un po’ meno sapere chi c’è dietro una certa opera. Tanti anni fa i metallari (e io ero uno di loro) sostenevano la superiorità di un gruppo in base alla capacità che lo stesso aveva di riproporre la propria musica dal vivo (possibilmente senza musicisti nascosti dietro il palco). Oggi, che sono sempre un metallaro, vedo le cose in modo molto diverso, e credo che la bellezza di un brano musicale venga prima di chi lo esegue. È un po’ come quando si fanno le degustazioni di birra, vino, whiskey con il metodo del doppio cieco.
    OK, ho messo insieme un po’ di cose varie, ma mi si perdoni perché sono un po’ febbricitante.

  7. Nautilus
    Ott 13, 2012 @ 18:03:54

    @ Rose

    Comunque prima o poi mi studierò la biografia di Shakespeare 🙂

  8. Rose
    Ott 13, 2012 @ 18:29:31

    Eri un tipo così?

    o così? http://giosip.altervista.org/spam2/micio_metallaro.jpg

    Comunque, a parte gli scherzi, tra le immagini google dei metallari si vedono cose orrrrribbbili.

    Tornando alla prima definizione, anch’io avevo visto da qualche parte “donnaiolo”. Mi chiedo quanto fosse diffusa nel ‘500, e quanto e se sia diffusa ora questa espressione.

  9. Rose
    Ott 13, 2012 @ 18:31:29

    Mi dispiace che sia malato. Anche mio marito s’è già fatto una mezza influenza. Auguri !

  10. Nautilus
    Ott 13, 2012 @ 19:02:53

    @ Rose

    La mia ragazza dell’epoca sosteneva che somigliassi molto all’autoritratto di Albrecht Dürer con i capelli un po’ più lunghi e più boccolosi.

    Grazie per gli auguri, speriamo passi in fretta!

  11. Rose
    Ott 13, 2012 @ 20:34:39

    Ehi, piacioso il Dürer!
    Mi sono permessa di interrogare Licia, riguardo all’espressione di Shakespeare e ho messo il link della tua pagina.
    Lì, sul post del piccione, ti avevo anche risposto, riguardo a tua suocera. 😉

  12. Nautilus
    Ott 13, 2012 @ 21:42:00

    @ Rose

    Ah, bei tempi quelli, quando c’erano ancora i capelli. Sapessi come invidio Drupi!
    Hai fatto bene a interrogare Licia, adesso vado subito a controllare quel che mi hai scritto…

  13. Licia
    Ott 14, 2012 @ 00:33:57

    Rose, ti ringrazio molto ma temo che tu mi attribuisca competenze che non ho! Non so quasi nulla di filologia inglese, inglese antico o attribuzione delle opere di Shakespeare (sono più attratta dalla linguistica che dalla storia della letteratura, forse se fossi laureata in lingue sarebbe diverso). Posso però suggerire di dare un’occhiata ai post su Shakespeare nel blog del noto linguista britannico David Crystal, che è sempre molto piacevole da leggere.

    Quando vivevo in Inghilterra e in Irlanda ho visto alcune opere di Shakespeare, un’esperienza che suggerisco anche ai non madrelingua come me perché anche se l’inglese si è evoluto e molte parole  hanno cambiato significato o sono obsolete, e quindi molte battute risultano oscure, la lingua “suona” così bene che non importa davvero se è poco comprensibile (e comunque aiuta leggersi in anticipo l’opera commentata). È proprio una questione di bellezza. Ricordo in particolare una produzione di A Midsummer Night’s Dream durata parecchie ore senza neanche ce ne accorgessimo, da tanto eravamo presi: a questo punto per me diventa irrilevante che l’autore sia Shakespeare o qualcun altro, quello che importa è che ci sia stato tramandato qualcosa di così bello.

  14. Nautilus
    Ott 14, 2012 @ 10:45:37

    @ Licia

    Anch’io ricordo una piacevolissima rappresentazione di “A Midsummer Night’s Dream”. Seconda metà degli anni ’80, Londra.

  15. Rose
    Ott 15, 2012 @ 21:55:18

    Quel mattacchione di Nautilus si diverte spesso alle spalle dei suoi lettori (in primis, alle mie, che sovente pecco di ingenuità).
    Naturalmente, la sua era una traduzione ‘libera’ e maliziosa, ancorché (!?!) quasi letterale. Ho trovato una buona traduzione on line:

    Fai clic per accedere a romeo__p.pdf

    MONNA CAPULETI – Eh, certo, che sei stato un gran gattone(107)ai tempi tuoi!

    (107) “You have been a mouse-hunt”: “sei stato un cacciatore di topi”. I topi li caccia il gatto, normalmente di notte; e anche noi diciamo “gattone” ad un cacciator di gonnelle.

    Traduzione e note di Goffredo Raponi

    Raponi ha vissuto un’esperienza simile a quella narrata da Licia e condivisa dal nostro padrone di casa, quando ha assistito ad una commedia shakespeariana, per la prima volta. Ho trovato interessante questa sua narrazione:
    http://www.bta.it/txt/a0/02/bta00232.html

  16. Nautilus
    Ott 15, 2012 @ 22:05:18

    @ chi legge

    Ormai ho commentatori come Rose… da premio Nobel! 🙂
    Mattacchione io me? Yes, I am!

  17. Rose
    Ott 15, 2012 @ 22:17:21

    Sì, mi daranno il Nobel per l’ingenuità. Vabbe’.
    Non aggiungerò più un rigo a questo post… e neanche a dove ‘scatarri’.
    Comunque, cercate di rimettervi, tutti quanti. 🙂

  18. Nautilus
    Ott 15, 2012 @ 22:19:08

    @ Rose

    Ma “rimettervi” ti sembra la parola da usare in simili circostanze? 🙂 🙂 🙂

  19. Rose
    Ott 15, 2012 @ 22:26:28

    Una volta ho sentito uno che concluse (ebbene sì, un passato remoto) una preghiera dicendo: “e rimettiamo tutto nelle tue mani. Amen.”
    Acc…! mi devo togliere da questo post.

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