The largest, special shaped hot-air balloon takes to the skies in Lithuania

I Lituani amano le mongolfiere e nella stagione estiva non è raro vederne a dozzine nei cieli blu del Paese baltico. Ora c’è un’attrazione in più: un esemplare nuovo di zecca dalla forma davvero insolita. Qui per approfondimenti.

Coppino in Inglese

L’arte del coppino non è molto diffusa al di fuori dei nostri confini; ne segue che in altre lingue non esistono delle vere e proprie espressioni equivalenti. In Inglese potremmo pensare di usare la locuzione “slap on the nape” e tirare un coppino può tradursi con “to slap/smack someone on the nape” o “to slap/smack one’s nape”. L’espressione slang più vicina al nostro coppino è invece “dope slap”, ma non ne condivide lo stesso livello di universalità.

Visitare la Lituania in bicicletta

Visitare la Lituania in bicicletta è il titolo di un articolo (questo) pubblicato da Anna Arcaro su Vera Classe. Il pezzo è ben fatto, molto ben scritto e i contenuti sono aderenti alla realtà. Fa inoltre piacere che la giornalista si sia sforzata di riprodurre la corretta grafia lituana (peccato solo per le ė che le sono sfuggite).

La principessa zebra

Ieri mia moglie ha indossato una maglietta a strisce appena comprata qui a Scalo Milano e ha chiesto a nostra figlia: come sta la mamma? La risposta è stata la seguente: mamma, ma sei bellissima, sembri la principessa zebra!

Dare un osso al cane

Given the Dog a Bone” è il quarto brano dell’album “Back in Black” (1980) degli AC/DC. In Australian English “to give the dog a bone” è un’espressione idiomatica con (almeno) due significati; il primo è quello di dare a qualcuno una seconda possibilità, il secondo (e trattandosi di AC/DC non è difficile immaginarlo) è quello di fare sesso con una donna (in particolare con una donna brutta). Ma cercando in internet si possono trovare molte altre varianti; la caratteristica è che fanno tutte riferimento al sesso (quello che cambia è il diverso grado di volgarità).

Black Hole Ativan

Quando pensiamo al progresso della civiltà umana e all’incredibile sviluppo tecnologico degli ultimi secoli e sopratutto decenni di solito i medicinali non sono la prima cosa che ci viene in mente; fanno più effetto la conquista dello spazio, la possibilità di volare, le automobili, i robot, i computer, i telefonini, gli armamenti, l’ingegneria genetica, ecc. Eppure l’uomo moderno ha sviluppato sostanze dal potere immenso. Una compressa di Ativan in più – magari perché ci si è dimenticati di averne già presa una poco prima – e la nostra mente può addirittura spingerci a impiccarci.

Mia figlia è solita addormentarsi alternando alcune dolci ninne nanne lituane con Mr Crowley di Ozzy Osbourne. Per alcune sere ho deciso di farle sentire Black Hole Sun in versione acustica. Il nostro modo di ricordare Chris Cornell. Perché è difficile credere che non ci sia più, ed è ancor più difficile credere che se ne sia andato così, lasciando tre figli ancora adolescenti e la moglie Vicky.

Il video elettorale di Svetlana Lonska

Ecco il video di cui si sta parlando in Lettonia (in particolare a Daugavpils) in questi giorni.

Mozzarella di bufala in Lombardia

Mozzarella di bufala in Lombardia? Per quanto possa sembrare strano è già una realtà. In provincia di Pavia, nel Comune di Santa Cristina e Bissone (ma siamo più vicini a Inverno), esiste un posto chiamato Molino delle Bufale* che ha fatto di questa idea una vera e propria missione. E i risultati sono più che buoni. La mozzarella e gli altri prodotti (la varietà è sorprendentemente ampia) sono assolutamente da provare. Il confronto con le mozzarelle di bufala campana è inevitabile; e in onestà va detto che non siamo ancora a quei livelli, ma la distanza non è poi così grande.

Unico difetto (che ho segnalato alla proprietaria del picciolo spaccio) è l’enorme striscione nei pressi della SP 412; la scritta a caratteri cubitali sullo sfondo di una bandiera italiana messa in orizzontale e a colori invertiti (e un po’ sbiaditi) è una gran stonatura: molto meglio sostituire il tricolore con la gloriosa (e molto più bella) rosa camuna.

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* si trova presso la Cascina Nerone

Maestro (Geir Tangen)

Ho terminato ieri la lettura di “Maestro”, esordio letterario dello scrittore norvegese Geir Tangen. Qui da noi il libro è uscito con il titolo “Requiem” ed è stato tradotto dalla brava e simpatica Margherita Podestà Heir*.

Per essere un’opera di debutto la qualità è piuttosto alta, tuttavia – almeno a mio avviso – parlare di capolavoro è eccessivo; anche le recensioni sin qui lette in internet mi è parso abbiano sovrastimato la reale qualità di questo giallo.
Ci sono certamente alcune ingenuità (come è normale per un’opera prima), e alcuni passaggi risultano un po’ troppo prevedibili.
La caratterizzazione dei personaggi, inoltre, avrebbe meritato una maggiore attenzione, ma in questo caso è possibile che l’autore abbia volutamente deciso di distribuire la cura di questo aspetto tra il primo volume e i due successivi (“Maestro” è il primo capitolo di una trilogia**).
Altro aspetto negativo è il tentativo poco riuscito di descrivere il disturbo da attacchi di panico (di cui soffre uno dei due personaggi principali, il giornalista Viljar Ravn Gudmundsson): chi (come me) di attacchi di panico soffre realmente troverà che la rappresentazione data dallo scrittore è piuttosto debole e imprecisa.

Geir Tangen ha invece preferito lavorare di fino su alcuni elementi strutturali che tuttavia non sono facili da cogliere. “Maestro” è costruito in base a molte simmetrie e in alcuni casi si può parlare di un gioco di specchi; un esempio è il parallelismo tra il disordine mentale di Viljar Ravn Gudmundsson e il disordine reale della sua abitazione. Gli altri (che permeano tutto il testo) non li svelerò, per non togliervi il piacere di scoprirli da soli. Di fatto siamo in presenza di un lavoro molto più geometrico di quanto possa apparire; anzi, la bravura dell’autore sta proprio nel fatto che questa sovrastruttura si mantiene in secondo piano, senza mai disturbare o appesantire la lettura.

Tra gli elementi che ho maggiormente apprezzato ci sono un forte senso di equilibrio, l’assenza di effetti speciali a la Jo Nesbø e l’aver evitato un eccesso di scene cruente che invece (e purtroppo) caratterizzano moltissimi gialli scandinavi.
Quello che tuttavia mi ha colpito di più è il fatto che “Maestro” si presta in maniera incredibilmente naturale a una trasposizione cinematografica. Ieri sera – nel giorno della festa nazionale norvegese – l’ho scritto*** via mail direttamente a Tangen che, nel giro di un’ora, mi ha risposto con grande umiltà e simpatia.

Infine ho trovato degno di nota il fatto di aver voluto ambientare la trama in una piccola cittadina del sud-ovest, la stessa Haugesund dove l’autore vive e lavora. Ogni tanto uscire da Oslo (tra l’altro bruttina) fa bene.

Curiosità: in un breve passaggio viene citato il gruppo black/viking metal Einherjer, originario proprio di Haugesund. Citati anche Metallica e Johnny Cash.

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* residente a Oslo da molti anni, dove ha fondato la scuola di lingue CiaO Italia

** il secondo lavoro si intitola “Hjerteknuser” e sarà tradotto dapprima in Inglese (“Heartbreaker”) e via via in molte altre lingue

*** “…If this book is not going to become a film in the near future it just means that we live in an upside down world!…”

I valori del sangue di un ciclista professionista russo

“Sarebbe stato come credere che un ciclista professionista russo avesse i valori del sangue in regola”. Passaggio contenuto nelle pagine finali di “Requiem” (2016, titolo originale “Maestro”, traduzione di Margherita Podestà Heir), romanzo d’esordio (e primo di un’annunciata trilogia) dello scrittore norvegese Geir Tangen.

Il lancio dronico di Ingus Augstkalns

Ingus Augstkalns è uno skydiver lettone. Lo scorso 12 Maggio 2017 è stato il primo uomo al mondo a lanciarsi con un paracadute da un drone in volo. Qui il video.

Arno Saar: La seconda indagine del commissario Marko Kurismaa

Interessante, su alcuni siti è già possibile preordinare il seguito de “Il Treno per Tallinn” di Arno Saar. La cosa curiosa è che alcuni di questi siti svelano il vero nome dell’autore. Se volete saperne di più vi rimando ai miei due post dello scorso anno:

Aga kes on Arno Saar?
Autointervista. Come ho scoperto chi è Arno Saar

Rotonde di Vilnius

Un fotografo di Vilnius ha deciso di immortalare alcune delle principali rotonde della capitale lituana. Qui il risultato.

BangBang – Tiiu featuring Okym

Ci sono casi in cui le copie sono migliori degli originali, gli allievi migliori dei maestri, i dilettanti migliori dei professionisti. Ma sono casi rari, molto rari. In cui certamente non rientra questo gruppo musicale (!) estone. Il video è talmente pacchiano che nel guardarlo si rischia un attacco prolungato di ridaröla.

La pinasciar e il pinoscirop

Con mia figlia è abitudine giocare con le parole. Una delle cose che le piace di più è quando scambiamo l’inizio e la fine dei vocaboli (quasi sempre dei diminutivi) che finiscono in -pino e -pina. Esempio: la sciarpina diventa la pinasciar e lo sciroppino per la tosse diventa il pinoscirop.

Il caso delle dighe dei castori sul confine tra Estonia e Russia

In apparenza una notizia di poco conto, ma nulla è di poco conto quando c’è di mezzo la Russia. Leggete qui.

17 pessime abitudini per il cuore

La lista che segue è stata stilata dal dottor José Pablo Werba, responsabile dell’Unità Prevenzione Aterosclerosi del Monzino di Milano. Oltre quelle “classiche” note a tutti (fumo, alimentazione ricca di grassi e povera di frutta e verdura, consumo eccessivo di carni rosse, di sale e di bevande alcoliche, sedentarietà) ve ne sono altre di cui si sente parlare molto poco.

Fumare (o vivere con un fumatore)
Fare poca attività fisica e poco movimento
Fare esercizio fisico intenso senza essere in forma
Ignorare il russamento
Non prestare attenzione alla salute della bocca
Non tenere sotto controllo stress, aggressività e depressione
Isolarsi dagli altri
Bere troppi alcolici
Consumare sale in eccesso
Esagerare con la carne rossa
Non consumare abbastanza frutta e verdura
Mangiare in eccesso
Consumare cibi ipercalorici
Credere che i problemi di cuore “non colpiranno me”
Non considerare i pericoli perché sono “silenziosi”
Assumere irregolarmente o sospendere le medicine
Ignorare i sintomi fisici

Come il Black Album dei Metallica suonato con un flauto di Pan

“Peccato che la vista fosse deprimente quanto ascoltare The Black Album dei Metallica suonato con un flauto di Pan”. Questo passaggio – a mio avviso superlativo – è contenuto nelle pagine iniziali di “Requiem” (2016, titolo originale “Maestro”, traduzione di Margherita Podestà Heir), romanzo d’esordio (e primo di un’annunciata trilogia) dello scrittore norvegese Geir Tangen.

A proposito… quel “The” davanti a “Black Album” fa pensare che, molto probabilmente, la traduttrice del testo non deve aver mai ascoltato un album dei Metallica in vita sua.

La Stampa parla delle Cascate di Venta, sbaglia nome e copia (male) da Wikipedia

Non dev’essere del tutto casuale se La Stampa di Torino è chiamata da sempre “la busiarda” (la bugiarda).
Il quotidiano piemontese oggi dedica un articolo di Noemi Penna – questo – alle cascate Venta di Kuldīga. Sorprendentemente nella prima parte del pezzo la giornalista le chiama Venta Rapid e cita alcuni dati “tecnici”. Date un’occhiata a questa pagina di Wikipedia. Mancando una pagina in lingua toscana Noemi Penna deve aver consultato la versione inglese, scordandosi però (fretta? superficialità? entrambe?) di riportare il nome lettone, che è Ventas* Rumba (nome corretto che la stessa giornalista riporta invece nella parte centrale del medesimo articolo).
Ma gli errori e le imprecisioni non finiscono qui. Si parla di “vicinanza con Kuldiga”. Innanzitutto le cascate non sono “nelle vicinanze”, ma proprio in città. In secondo luogo si scrive Kuldīga, non Kuldiga. Infine, Jacob, il duca di Curlandia citato nel pezzo, non è Jacob (che – ancora una volta – è una forma inglese), ma Jakob Kettler, che a Kuldīga ci è nato (nel 1610), ma quando la città si chiamava ancora Goldingen, oppure Jēkabs Ketlers, se si preferisce la forma lettone.

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* Ventas è il genitivo di Venta

Mangiare le caccole rafforza il sistema immunitario dei nostri bambini?

Lo sostiene questo articolo del britannico Mirror, che rimanda a quest’altro articolo dell’australiano Kidspot. Entrambi citano una ricerca scientifica di Erica Shapiro Frenkel e Katharina Ribbeck: questa. Bene, io me la sono letta per intero, ma il consiglio di mangiarsi le proprie caccole (ovviamente) non c’è.