La strada più lunga del mondo

Si chiama Yonge Street e si trova in Canada.

Meglio ateo o agnostico?

Tempo fa avevo scritto questo breve post sull’agnosticismo. Oggi ritorno sull’argomento in modo sempre sintetico, ma affrontando la questione senza toni umoristici.
Agnostico è colui che ritiene abbastanza improbabile l’esistenza di Dio, ma secondo cui la questione potrebbe essere inconoscibile o non alla portata dell’uomo. Gli atei, invece, sono fondamentalmente di due tipi: quelli che hanno la certezza dell’inesistenza di Dio e quelli che, allo stato attuale delle cose, non hanno elementi per sostenere l’esistenza di Dio. La differenza potrebbe apparire minima, ma – al contrario – è molto profonda.
Io appartengo alla seconda categoria, sono cioè un “ateo scientifico”. In questo contesto l’aggettivo “scientifico” è da collegarsi alla natura fondante della scienza, che non è quella di essere depositaria della verità, ma di fornire una descrizione del mondo provvisoria e valida fino a quando non se ne troverà una più soddisfacente. La scienza è cioè bene diversa da come la si intende comunemente. Gli elementi salienti sono tre: (1) la scienza non si occupa della natura delle cose, ma si limita a descriverne il funzionamento, (2) sviluppa teorie che sono provvisorie per definizione, (3) si fonda sul dubbio e non sulla certezza (figuriamoci sulla verità!).
Gli atei scientifici, dunque, sono coloro che allo stato delle cose non hanno alcun elemento per sostenere che possa esistere un qualcosa chiamato Dio, ma nulla impedisce loro di cambiare idea se nuovi elementi (per quanto oggi ci sembrino improbabili) dovessero emergere in futuro. Gli atei del primo tipo, invece, hanno un atteggiamento molto prossimo a quello delle fedi contro cui si scagliano.

Lustrazione

Come molti in questo periodo sto seguendo gli sviluppi della crisi ucraina con cadenza giornaliera. Oggi, nell’esaminare la composizione del nuovo governo di transizione, mi sono imbattuto* in una pratica che non conoscevo: la lustrazione. Fatta qualche ricerca ho poi compreso che per lustrazione si intende l’interdizione (dall’esercizio della professione) di quei funzionari pubblici, politici, giornalisti, magistrati, professori universitari, ecc. considerati collaboratori del passato regime. In pratica una specie di sinonimo di epurazione.

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* Ehor Sobolev è stato nominato a capo del “comitato per la lustrazione”

Eesti paviljon EXPO maailmanäitusel 2015

In questo video trovate il concept “Landscape on a Plate” che è stato scelto dall’Estonia per interpretare il tema dell’EXPO 2015.

Le illustrazioni di Birutė Žilytė

Birutė Žilytė è una di quelle personalità artistiche i cui lavori tendono a creare una forte polarizzazione. Personalmente non sono tra gli estimatori delle sue opere, ma questo non è certo un valido motivo per non parlarne. Per esempio riportando un recente articolo, ricco di illustrazioni e davvero ben confezionato.

Many different kind of Latvians

Vi consiglio la lettura di questa intervista a Ojārs Kalniņš, oggi parlamentare lettone e in passato ambasciatore della Lettonia presso gli Stati Uniti. L’intervista (raccolta da Filip Mazurczak e apparsa sul New Eastern Europe) è interessante sopratutto dal punto di vista del ritratto che Kalniņš dà della Russia e dei metodi che in quel Paese sono messi in atto nella costruzione delle relazioni internazionali, di carattere commerciale e non.

L’Estonia, nei disegni dei suoi bambini

Un presidente di un Paese che vuole sapere come quel Paese è visto dai bambini che in esso ci sono nati e ci vivono… ecco questo potrebbe essere il mio presidente. Questo articolo dà conto della bellissima iniziativa voluta da Toomas Hendrik Ilves. Soffermatevi sui disegni: raccontano tutto.

Camozzarella

Il termine “camozzarella” non esiste: è una mia invenzione. Qui dentro, oltre a “mozzarella”, si nasconde il nome di un animale. L’animale è piuttosto noto, ma la variante femminile del suo nome no. Si tratta di sette lettere disposte consecutivamente, quindi non è richiesto di operare alcun anagramma. Di quale animale si tratta?

Svogliato io? Ma no, il medico mi ha trovato l’ergofobia

Sapevate che esite anche questa roba qui?

Non tutti i cannibali sono uguali

Eh sì, c’è cannibale e cannibale. Per esempio ci sono gli exocannibali, che mangiano umani non appartenenti al proprio gruppo sociale, e – sul versante opposto – gli endocannibali che invece mangiano umani del proprio gruppo sociale. Occhio a generalizzare.

Mega-pizza

Il consumo di pizza in Padania è stimato in 4 milioni di pezzi al giorno*. Ai fini del problema qui presentato si considerino pizze di forma perfettamente circolare (tutte identiche) con raggio di 30 cm. Ipotizziamo due scenari alternativi. (A) realizziamo 4 milioni di pizze singole, (B) con l’impasto di 4 milioni di pizze prepariamo un’unica mega-pizza in modo che la superficie di quest’ultima sia uguale alla somma delle superfici di 4 milioni di pizze standard. Ora si decida di decorare il bordo esterno di ciascuna pizza con una serie di olive distanziate tra loro di 5 cm (le olive sono fissate sulla crosta esterna con graziosi stuzzicadenti-bandierina infilati ortogonalmente rispetto al piano orizzontale). Quante olive saranno necessarie nel caso (A) e quante nel caso (B)? Qual è il risparmio percentuale sul numero di olive nel caso (B)?

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* nella cosidetta Italia si stima un consumo di 56 milioni di pizze alla settimana; nel calcolo ho supposto che il consumo di pizze in Padania sia equiparabile a quello di Italia propriamente detta, Sicilia e Sardegna; in ogni caso il dato esatto è poco rilevante per gli scopi matematici del problema

Rentzi o Rendzi?

Il nome dell’attuale primo ministro italiano può essere pronunciato con due tipi di zeta. Qui da noi (e nella stessa Italia) prevale la zeta sorda*, all’estero prevale invece molto più spesso la zeta sonora**.

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* la zeta di “pizza”, detta anche aspra, dura, forte
** la zeta di “zona”, detta anche dolce, lene, molle

Il sale: va messo in pentola all’inizio o quando l’acqua bolle?

Il sale, se aggiunto all’acqua, ha la proprietà di alzarne il punto di ebollizione. Sapendo che 58,5 grammi di sale alzano il punto di ebollizione dell’acqua di circa 1 grado, come vi regolerete la prossima volta che preparerete una pasta se il vostro obiettivo è minimizzare le spese per il consumo di gas?

A. aggiungete il sale all’inizio
B. aggiungete il sale quando l’acqua bolle
C. la cosa è teoricamente indifferente
D. la cosa è praticamente indifferente

Sono di Minsk, ergo studio a Vilnius

Riporto il link di un interessante articolo di Worldcrunch sugli studenti universitari bielorussi che preferiscono spostarsi da Minsk a Vilnius, a volte con forme di vero e proprio pendolarismo studentesco.

Sei danese? No danimarchese

Il precedente post mi ha portato a immaginare come sarebbero i nomi degli abitanti degli Stati europei se terminassero tutti in “-esi”.

Andorresi
Austresi (o Austriesi)
Baschesi
Belgesi
Bielorussesi (o Bielorussiesi)
Bosnesi (o Bosniesi)
Bulgaresi (o Bulgariesi)
Catalognesi
Cechesi (o Cechiesi)
Croazesi (o Croaziesi)
Erzegovinesi (o Erzegoviniesi)
Estonesi (o Estoniesi)
Germanesi
Grecesi
Inghilterresi
Italesi (o Italiesi)
Kossovesi
Lettonesi (o Lettoniesi)
Liechtensteinesi (o Liechtensteiniesi)
Lituanesi (o Lituaniesi)
Macedonesi (o Macedoniesi)
Moldavesi (o Moldaviesi)
Monachesi
Montenegresi
Padanesi (o Padaniesi)
Polonesi (o Poloniesi)
Portogallesi
Romanesi (o Romaniesi)
Russesi (o Russiesi)
Sardegnesi
Scoziesi
Serbesi (o Serbiesi)
Sicilesi (o Siciliesi)
Slovacchesi (o Slovacchiesi)
Slovenesi (o Sloveniesi)
Spagnesi
Sveziesi
Svizzeresi
Ucrainesi (o Ucrainiesi)
Vaticanesi

Per ovvie ragioni restano fuori da questo gioco Albanesi, Finlandesi, Francesi, Gallesi, Irlandesi, Islandesi, Lussemburghesi, Maltesi, Olandesi (improprio per Neerlandesi), Nordirlandesi, Norvegesi, Sammarinesi e Ungheresi.

Sei tedesca? No padanese

Una citazione indiretta e non sospetta di Padania è contenuta nel romanzo di fantascienza Virtual Light (1994) di William Gibson. Ecco il passo originale:

“You German?”
“Padanian.”
Chevette knows that’s part of what used to be Italy. The northern part, she thinks.

Ed ecco la traduzione in Toscano di Delio Zinoni:

– Sei tedesca?
– Padanese.
Chevette sa che è una parte della vecchia Italia. Quella a Nord, le pare.

Sarebbe interessante capire il perché di quel “padanese” al posto di “padana”. Considerando che era il 1994 è difficile comprendere, almeno per me, le ragioni di questa scelta.

Cuoce prima in montagna?

La preparazione di un cibo sia costituita da due fasi: bollitura dell’acqua e cottura (il cibo viene introdotto in pentola nel momento in cui l’acqua comincia a bollire). Se Tp è il tempo di preparazione e Tb e Tc sono rispettivamente il tempo di ebollizione e il tempo di cottura possiamo scrivere Tp = Tb + Tc. È noto che al diminuire della pressione (salendo di quota) la temperatura di ebollizione diminuisce (di circa un grado ogni 300 metri) dunque in montagna – a parità di altre condizioni – Tb è inferiore rispetto a quanto avviene in pianura (bollendo a temperatura più bassa l’acqua bolle prima). Ora immaginiamo di creare due situazioni identiche in cui prepariamo lo stesso cibo, in un caso sul livello del mare e nell’altro a una certa altitudine. Prendiamo lo stesso tipo di pentola, la stessa quantità di acqua, la stessa temperatura ambiente di partenza, lo stesso tipo di fornello, ecc. Cosa si può dire del tempo di cottura Tc?

A. è inferiore in montagna
B. è identico nei due casi
C. è maggiore in montagna
D. in montagna può essere inferiore, uguale o maggiore

E, sulla base di quanto sopra, cosa si può dire del tempo di preparazione Tp?

A. è inferiore in montagna
B. è identico nei due casi
C. è maggiore in montagna
D. in montagna può essere inferiore,  uguale o superiore

L’apparato in testa

Ho scovato una stupenda definizione di cervello: “an apparatus with which we think we think” (Ambrose Bierce).

Uomini raccoglitori moderni

E chi l’ha detto che l’uomo raccoglitore non esiste più da migliaia di anni? Avete idea di quanti giocattoli devo raccogliere ogni sera subito dopo che mia figlia si è addormentata?

Il confine tra Estonia e Russia

L’ultima volta che ho discusso di questo argomento è stato lo scorso Agosto, a Kallaste, sulla sponda estone del Lago Peipsi. Tre giorni fa Estonia e Russia hanno firmato (a Mosca) un accordo per la regolarizzazione della linea di confine tra i due Paesi. Regolarizzazione non significa equità o giustizia, ma diciamo che alla fine è stato meglio così: avere questioni aperte con la Russia deve essere per molti una specie di incubo. Se ne percepisco io la sensazione di fastidioso assillo figuriamoci un Estone. Sulla questione vorrei segnalare un ottimo articolo apparso su Estonian Bloggers. Come sempre Gio Ve ha fatto opera di ricerca e approfondimento confezionando un post che si discosta anni luce dalla superficialità e sbrigatività dei molti articoli internazionali apparsi in questi giorni sull’argomento.

Scrivo in un periodo di sgomento e tristezza perché ogni giorno vedo materializzarsi l’incapacità e la debolezza di un’Europa che è sempre più lontana dalla grande patria comune che ho sempre sognato. La gestione della crisi ucraina è a dir poco imbarazzante (d’altra parte era già successo nel 2004) ed è imbarazzante come si sia arrivati a discutere apertamente di concrete possibilità di uscita dall’euro quando l’euro era in realtà una delle poche cose buone messe in piedi (poi di fatto affossata da una banca centrale che non stampa moneta e che dunque non è una banca centrale). Proliferano di pari passo partiti e movimenti di impronta nazionalistica laddove l’unica cosa seria da fare per un’Europa veramente unita sarebbe un’operazione di dissoluzione degli Stati nazionali a favore di realtà regionali molto più piccole.

Tutti i Lombardi a Carate Brianza

Quando si tratta di presentare dei dati la scelta della modalità di esposizione può produrre effetti psicologici molto diversi, pur essendo i dati sempre gli stessi. In generale ragionare in termini lineari tende a produrre fenomeni di forte amplificazione, ragionare in termini quadratici o cubici produce invece effetti opposti.
Proviamo a fare un esempio concreto. Si prendano gli abitanti della Lombardia. Noi Lombardi siamo circa 9,9 milioni. Se ci tenessimo per mano formando una catena umana a un metro di distanza l’uno dall’altro potremmo sistemarci sull’autostrada Torino-Trieste lungo quasi 18 file (o se preferite è più di una doppia catena tra Lisbona e Mosca). Se invece ognuno di noi occupasse uno spazio di un metro quadrato la superficie necessaria a contenerci tutti sarebbe la duemilaquattrocentodecima parte del territorio regionale; o, se preferite, la centottantaduesima parte del territorio del Comune di Milano; o, per darvi un’idea ancora più forte, è come dire che tutti i 9,9 milioni di Lombardi potrebbero riempire la superficie del Comune di Carate Brianza, che ha solo 18.000 abitanti. Strano, nevvero?

Wife sharing

Siamo al sesto anno di crisi economica e molte donne non hanno ancora capito che il livello delle loro continue esigenze andrebbe quantomeno ridotto. Avanti di questo passo ci saranno le condizioni ideali per la nascita di un nuovo fenomeno: il wife sharing.

Allevamento di bestiume

Ieri ho dato un’occhiata al profilo Twitter di Matteo Salvini. Sono rimasto sconcertato dai commenti di chi partecipa a certe discussioni. Poi, saltando qua e là in modo casuale, ho visitato altro profili, ma i commentatori mi sono sembrati sullo stesso sub-livello di quelli di Salvini. E pensare che in un recente libro di Stefano Bartezzaghi avevo letto che, rispetto a Facebook, Twitter è più una cosa da utenti maturi.

Europareidolia

Credo che divertirsi a vedere volti e figure nelle nuvole sia un tratto tipico di ogni cultura umana. Molti di noi, se non tutti, hanno praticato questo gioco almeno una volta da bambini; alcuni – come il sottoscritto – continuano a farlo anche oggi (non “oggi” 19 Febbraio 2014 che a Milano è una giornata piovosa, ma ovviamente “oggi” nel senso di età adulta). La pareidolia (questo il nome tecnico con cui è chiamato il fenomeno) può assumere diverse forme: da chi vede Gesù o qualche santo su finestre, muri e piastrelle a chi vede fantasmi o alieni nelle fotografie*.
Una delle cose che ho sempre trovato divertenti è quella di applicare lo stesso concetto alla forma degli Stati, in particolare quelli europei. Ora ho scovato un video (qui) in cui tal Zackabier (di nazionalità tedesca) fa esattamente questo. La mia impressione, però, è che il risultato sia molto al di sotto delle attese (perlomeno le mie), e d’altra parte il tono della voce usato nella narrazione non aiuta affatto (ma concilia ottimamente il sonno).

Al di là di tutto, questo video solleva una questione di un certo interesse che è la seguente: quanti di noi sarebbero in grado di capire di quale Stato si tratta guardandone semplicemente la forma?

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* per esempio sulle piastrelle del mio bagno principale si intravede un bellissimo mostro antropomorfo con corna, canini aguzzi e testa pelata

Nel fegato della notte

Anche pensando a qualche espressione veramente demenziale se poi fai una ricerca su Google scopri sempre che qualcuno ci era arrivato prima di te.

Voci precedenti più vecchie