Gli anni di Giulia

Giulia ha 15 anni. Se fosse nata 5 anni fa quanti anni avrebbe?

Per quanto possa sembrare incredibile la maggior parte delle persone dà la risposta sbagliata.

Non solo taglie

Quando X è più grande di XL?

L’uomo d’affari

Un uomo d’affari, single, quarant’anni, bella presenza, benestante, si trova a Zurigo per lavoro. Verso le 22:30 è nella sua camera d’albergo, appena rientrato dal ristorante. Sente bussare alla porta e va ad aprire. Davanti a lui una giovane hostess, mai vista prima, dice: “oh, mi scusi, pensavo fosse la mia camera”. L’uomo guarda la ragazza, bionda, molto bella e attraente, e risponde: “non si preoccupi”. Chiude la porta, poi chiama la polizia e avvisa la reception. Perché?

In edicola

Vado in edicola a comprare una rivista e ho in tasca cinque monete da 1 euro ciascuna. L’edicolante mi chiede 2,50 euro. Quanto ricevo di resto?

La cesta

Una cesta contiene il 100% di mele verdi, più esattamente 60 mele. Se ne tolgono 27. Qual è la percentuale di mele verdi ora contenute nella cesta?

Che strane diagonali!

Come può un quadrato avere diagonali diverse? Per esempio 159 e 357.

Logica, terroristi e barconi

Sostiene la solita incorreggibile sinistra: “i terroristi non arrivano sui barconi”. Frase falsa nel momento in cui si dimostra che “esiste almeno un terrorista che è arrivato su un barcone”.

Negli ultimi anni sono stati diversi i casi di terroristi giunti via mare. Abdesalem Lassoued è solo l’ultimo. Ma non vi preoccupate, tempo un paio di settimane e ricominceranno con il loro mantra fallace. La sinistra non è solo dalla parte sbagliata della storia, ma anche dalla parte sbagliata della logica.

Giove sta a Egiov…

Come Marte sta a?

Solfuro di arsenico

Realgar sta a 20100 come raglaer sta a?

Soldati

Ci sono due soldati dietro un soldato, due soldati davanti a un soldato e un soldato nel mezzo. Quanti soldati ci sono?

Suggerimento: davanti sta a in front of come Toscano sta a Inglese.

Pino, Gino, Tino, Mino

PGTM, MPGT, TMPG, GTMP, …

Come prosegue la successione e qual è la regola?

Un pollice e quattro dita

Ha un pollice e quattro dita, non è vivo e non lo è stato mai, né è una statua.

Io, lei, egli, altra, …

Con quale delle seguenti parole completereste la successione?

maschio

cacciavite

rimbalzo

satiro

Dracula

Ateo supremo

Ho letto da qualche parte che secondo la chiesa cattolica (o cristiana in genere) Dio è l’unico essere a potersi considerare a buon diritto ateo. In realtà cosa ne sa la chiesa? Potrebbe darsi che esistanto vari dèi e sopra di loro ci sia una divinità di livello superiore, un po’ come con i vari tipi di infinito, per capirci.

Mucca bidimensionale

Potrebbe esistere una mucca bidimensionale? Suggerimento: pensate al suo apparato digerente.

I Norvegesi in chiesa

I Norvegesi che si riconoscono come cristiani sono poco meno del 90%, quelli praticanti solo il 2%. Si usa dire che un Norvegese entra in chiesa solo tre volte nel corso della sua vita e in due casi su tre ci viene portato di peso. Perché questa cosa (che è effettivamente un modo di dire tipico dei Norvegesi) non ha alcun senso logico?

Giorgia ed Enrico

Giorgia: Gli immigrati clandestini rubano il lavoro ai nostri connazionali, quindi dobbiamo bloccare il loro ingresso nel Paese.

Enrico: il tuo modo di ragionare è errato, quindi non è vero che dobbiamo bloccare il loro ingresso nel Paese.

Quello descritto sopra è lo stesso schema, volutamente ridotto all’osso, dei due post precedenti e identica è la fallacia logica sottostante. Il fatto che il ragionamento di Giorgia sia errato (ed è ovviamente errato) non permette di dire nulla sulla conclusione cui perviene. La conclusione, infatti, può essere vera o falsa.

La tabella di verità dell’implicazione logica dice proprio questo: è vero che partendo da qualcosa di falso si può pervenire a qualcosa di falso ed è vero che partendo da qualcosa di falso di può pervenire a qualcosa di vero.

Combattere l’illegalità (in questo caso quella dell’immigrazione) è cosa sacrosanta al di là del fatto che qualcuno faccia dei ragionamenti sbagliati per arrivare a quella stessa conclusione.

La fallacia logica descritta nello schema iniziale (nelle parole di Enrico) è uno dei modi tipici (ed errati) di argomentare da parte di moltissimi esponenti della sinistra di questo Paese.

Giulia e Zelindo. 2

Giulia: Poco fa dietro quella porta ho sentito un miagolio, quindi dietro quella porta c’è un gatto.

Zelindo: il tuo modo di ragionare è errato, quindi dietro quella porta non c’è un gatto.

Quattro domande. Tre le possibilità di risposta: sì, no, non si può stabilire.

D1. Il ragionamento di Giulia è corretto?

D2. Il ragionamento di Zelindo è corretto?

D3. Dietro la porta di cui parlano Giulia e Zelindo c’è un gatto?

D4. Questo caso differisce da quello del post precedente?

Giulia e Zelindo. 1

Giulia: Vedi quel tizio al cellulare vicino al bancone? Parla in Polacco, quindi è un Polacco.

Zelindo: il tuo modo di ragionare è errato, quindi quell’uomo non è un Polacco.

Tre domande. Tre le possibilità di risposta: sì, no, non si può stabilire.

D1. Il ragionamento di Giulia è corretto?

D2. Il ragionamento di Zelindo è corretto?

D3. L’uomo di cui parlano Giulia e Zelindo è un Polacco?

Sono tutti contro di noi, significa che abbiamo ragione

Dichiarazione di Grillo di un paio di giorni fa. Qualche volta può anche essere vero, ma in genere no, e sopratutto – in termini logici – il fatto che tutti siano contro di te non è una condizione sufficiente a garantire che tu abbia ragione.

Esempio: sostengo che la Terra è piatta, tutti sono contro di me, ergo ho ragione io.

In mezzo ai due corni

Vivo all’ultimo piano di un palazzo molto alto, al centro di una terrazza panoramica che offre una visuale invidiabile, a 360°. Davanti a me un’arena. Dentro, degli agguerriti contendenti non sempre facili da distinguere si sfidano in feroci duelli mortali; due fazioni contrapposte di spettatori, questi sì perfettamente distinguibili, si infervorano, si insultano, fanno il tifo e si entusiamano chi per l’una e chi per l’altra parte.

Gli altri tre lati del palazzo si affacciano su una distesa verde, punteggiata da laghetti dalle acque incontamninate che ospitano splendidi cigni e placidi germani reali; sùbito dietro, un ampio rettangolo irregolare di risaie; maestose montagne innevate si stagliano in lontanza. The Dark Side of the Moon e The Secret Society si alternano in sottofondo perpetuo. È là che quasi sempre è diretto il mio sguardo.

Purtroppo dal pur spazioso balcone del mio appartamento al terzo piano, provincia sud di Milano, non ho il conforto di una simile vista. L’incipit un po’ romanzato di questo post è solo un modo per darvi un’idea della mia posizione sulla guerra. Non ne so abbastanza, quasi nessuno lo sa, per sapere cosa davvero sta accadendo e ne so a sufficienza, se non altro per l’esperienza delle numerose e recenti guerre pregresse, per sapere che nulla è come ci viene descritto e raccontato. Vale per noi, vale per i Russi. La verità, anch’essa molto parziale, emergerà solo tra diversi anni, e anche questa sarà piegata e sapientemente adattata al gusto edulcorato dei palati di chi dovrà riceverla.

Quindi? Quindi, come era solita dire la mia amica Sussi Långfors di Kristinestad (o Kristiinankaupunki, come la chiama la sparutissima minoranza finlandese di quell’angolo di Ostrobotnia): life is hard and then you die.

Distrattamente ho sentito parlare in questi giorni di putiniani d’Italia. Notizie apprese a pezzi, un po’ dai telegiornali, un po’ dai cosidetti programmi di cosidetto approfondimento, mentre suovano un piano elettrico che non so suonare, anche se mi piace farlo.

Come ho detto più volte, la realtà dell’informazione che ci circonda offre di continuo esempi ed elementi talmente copiosi da poter imbastire un corso universitario, anche distribuito su più anni, incentrato per intero sul concetto di fallacie logiche. I putiniani d’Italia è uno dei tanti esempi cui mi riferisco. Dunque tratterò di questo.

Siamo di fronte a un caso classico di “fallacia del falso dilemma”. Nello specifico l’argomentazione si compone di due premesse (una maggiore, l’altra minore) e di una conclusione. La fallacia della premessa maggiore porta inevitabilmente a una concusione errata.

Illustro il funzionamento con un esempio personale.

Interlocutore: vedo che stai sudando terribilmente…

Nautilus: eh sì, io odio il caldo

Interlocutore: ah, a te piace il freddo!

Riformuliamo il tutto in modo formalmente e logicamente corretto:

Pmag.: o ti piace il caldo o ti piace il freddo

Pmin.: non è vero che ti piace il caldo

C.: quindi è vero che ti piace il freddo

L’errore consiste nel ridurre lo spettro termico ai suoi due estremi opposti (freddo/caldo), ignorando la gamma delle possibilità intermedie. Come detto, non sopporto il caldo, ma ciò non si ignifica che ami il freddo, e infatti non lo amo. Gradisco quelle situazioni in cui la temperatura massima oscilla tra i 18°C e i 22°C e quella minima tra i 4°C e gli 8°C. La creazione di un falso dilemma è dunque un errore di modellizzazione della realtà. Gli esempi di questo tipo sono tantissimi e altrettanto frequenti; se dite di non amare il nero non significa che amiate il bianco, se dite di gradire la pasta non significa che detestiate il riso, se dite di non essere cristiani non significa che siate adoratori di Satana, ecc.

Ora vediamo lo schema che sottende il caso dei putiniani d’Italia o, più in generale, dei putiniani o filoputiniani:

Pmag.: o sostieni Zelensky o sostieni Putin

Pmin.: non è vero che sostieni Zelensky

C.: quindi è vero che sostieni Putin

Non mi sono nemmeno preso la briga di approfondire chi fossero i putiniani d’Italia, e nemmeno lo farò (come detto: life is hard and then…); quello che mi interessa è far emergere la fallacia logica dietro questo modus (s)ragionadi.

Se non siete ancora convinti della fallacia del falso dilemma ve ne darò una rappresentazione matematica:

Pmag.: o 2+2=5 o 2+2=37

Pmin.: non è vero che 2+2=37

C.: quindi è vero che 2+2=5

L’esempio di cui sopra fa intuire che è sempre possibile modellizzare la realtà in termini dicotomici; nel caso in esame: o 2+2=4 o 2+2≠4. La realtà in cui viviamo è piena di coppie dicotomiche: vivo/morto, incinta/non incinta, vaccinato/non vaccinato, … . Il tipo di fallacia logica di cui stiamo discutendo entra in gioco nel momento in cui una realtà complessa viene ridotta, erroneamente, a una dicotomia.

Ci si può chiedere se tale riduzione è fatta consciamente o inconsciamente. Fermo restando il fatto che il risultato finale non cambia, è ragionevole pensare che alcuni soggetti siano consapevoli della forzatura che stanno commettendo (di certo Putin, Lavrov, Biden, Draghi, …) e altri, molti altri, si limitino a subirne le conseguenze.

Quello che davvero conta è saper riconoscere le fallacie logiche (questa come le moltissime altre) e prendere le conseguenti contromosse. Se parliamo di fallacia del falso dilemma la contromossa da attuare è tanto elementare quanto evidente: rifiutare di cadere nella trappola che porta alla scelta di uno dei due corni del dilemma; entrambi i corni vanno rifiutati o – come dice qualcuno – bisogna passarci in mezzo.

Se l’Ucraina è nazista… allora il mondo?

Vi rimando a questo articolo dell’amico Mauro, che ogni tanto smette di essere un fisisco e veste i panni, a me cari, del logico.

Imbattibilità

Chiunque sia il mio avversario, quando gioco a scacchi perdo sempre. In questo non mi batte nessuno.

Le seconde dosi

Prendiamo un territorio a caso: la Lombardia. Prendiamo una data di riferimento, ad esempio il 31 Agosto 2021. Prendiamo tutti coloro che si saranno sottoposti alla prima dose di un vaccino a doppia dose entro tale data. Sia p il numero di tali individui/dosi. Se ipotizziamo che nessuno rinunci a fare il richiamo perché il numero s di seconde dosi sarà certamente inferiore a p?

Almeno la prima dose

Ho atteso oltre due settimane per scrivere questo post, con la speranza di vedere qualcosa cambiare. Invece non è cambiato nulla: la ben nota (e mostruosa) ignoranza numerica dei giornalisti italioti e padanioti ha trovato ancora una volta conferma. Negli annunci dei telegiornali, infatti, si continua a sbagliare il concetto elementare di “almeno la prima dose”.

Facciamo un esempio. 19 milioni di soggetti vaccinati, 6 dei quali con entrambe le dosi. Qual è il modo corretto di descrivere questa situazione? Quello che segue: 19 milioni di soggetti hanno ricevuto almeno la prima dose; tra questi, 6 milioni le hanno ricevute entrambe.

Come, invece, ci viene descritta la cosa? 13 milioni di soggetti hanno ricevuto almeno la prima dose; 6 milioni le hanno ricevute entrambe.

Ora, evidentemente a chi confeziona le notizie non deve essere chiaro il concetto di “almeno la prima dose”, che significa che o hai ricevuto una sola dose o più di una (nello specifico due). Quindi 13 milioni non sono i soggetti che hanno ricevuto almeno la prima dose, ma quelli che hanno ricevuto solamente la prima dose.

Possiamo schematizzare anche così: C = A + B, dove:

A = soggetti che hanno ricevuto solo la prima dose

B = soggetti che hanno ricevuto entrambe le dosi

C = soggetti che hanno ricevuto almeno la prima dose

Non ricordo a che età si insegnano queste cose, ma credo abbastanza presto. Forse non alle scuole primarie, ma di certo alle secondarie inferiori. Per esempio, il concetto è già chiaro a mia figlia di nove anni senza che nessuno le abbia spiegato nulla.

Voci precedenti più vecchie