Sul senso di srotolamento della carta igienica

Dovessi mai scrivere un romanzo so che, tra le righe, parlerebbe di fisica e di una sottile connessione tra la matematica e il volo di alcuni insetti. E so anche che inizierebbe con la scena di un uomo – il protagonista – seduto sulla tazza del water di una piccola casa di campagna. Anziché dedicarsi alla lettura di qualche rivista o di un buon libro, egli – bizzarramente – si interroga sul verso di srotolamento della carta igienica.

Ci avete mai riflettuto? Credo di sì. La carta igienica può essere srotolata in due modi diversi: facendo in modo che la carta scenda davanti al rotolo oppure dietro. Proviamo ad allargare il discorso. I miei approcci con l’elettromagnetismo risalgono alla terza superiore, frequentata in un severo liceo scientifico di Milano dove a farci lezione era un’ancor più severa professoressa friulana (col senno di poi, la miglior professoressa del mondo). La relazione tra elettromagnetismo e carta igienica (ciò che vi state chiedendo in questo momento) risiede in una regola detta “della mano destra” (i maschietti non si facciano venire strane idee: non si tratta affatto di “quella” mano destra). In realtà il concetto è molto più generale ed entra in gioco ogni volta che si vuole caratterizzare in modo preciso una cosa chiamata “rotazione” (ho citato l’elettromagnetismo perché è lì che ho incontrato questa regola per la prima volta). Senza entrare in ragionamenti complicati, diciamo che una rotazione può essere definita mediante un vettore, cioè una freccetta dotata di una direzone, di un verso e di un’intensità (quest’ultima cosa – l’intensità o modulo – non prendetela nemmeno in considerazione: non ci serve). La regola della mano destra dice questo: prendete il rotolo di carta igienica e mettetelo orizzontale davanti a voi, ora infilate il pollice destro nel lato destro del foro di cartone: noterete che, in modo del tutto naturale, le altre quattro dita si disporranno a formare una curvatura che indica il senso o verso di rotazione. Se la rotazione della carta corrisponde al verso indicato dalle vostre dita allora la carta scorrerà dietro al rotolo, in caso contrario la carta scorrerà davanti. Qualcuno potrebbe osservare che infilando il pollice sinistro nel foro sinistro del rotolo di cartone si ottiene la stessa cosa; in effetti è così: per i nostri limitatissimi scopi le due modalità di rappresentazione forniscono lo stesso esito, ma il risultato non si può estendere a fenomeni più generali.

Mi sono sempre domandato se, statisticamente parlando, nella popolazione mondiale prevalga un verso di srotolamento sull’altro oppure se via sia una sostanziale equivalenza tra i due. È ragionevole supporre che non sia mai stato condotto un sondaggio in tal senso. Potrei sempre inserirne uno io sul blog, ma temo che il campione delle risposte mancherebbe di rappresentatività.

Nel mio caso ho sempre trovato normale lo srotolamento da dietro (secondo la regola della mano destra dita e carta vanno nello stesso senso), ma per esempio mia moglie preferisce lo srotolamento anteriore (secondo la regola della mano destra dita e carta vanno in senso opposto). La cosa che ho constatato è che, quando – fuori casa – mi trovo a utilizzare rotoli orientati in modo opposto alle mie preferenze, provo un certo disagio; non solo di tipo pratico, ma anche e soprattutto di tipo logico-matematico.

Se state pensando a cosa ho mai mangiato ieri sera per scrivere un simile post, ne approfitto per darvi un consiglio; doveste capitate a Vilnius andate a cena in un ristorante tradizionale chiamato Žemaičiai (I Samogiziani): a parte gli scherzi, ne resterete deliziati.

14 commenti (+aggiungi il tuo?)

  1. Nautilus
    Ago 16, 2011 @ 10:00:08

    Anticipo quella che potrebbe essere una curiosità del tutto naturale: come mia moglie e io conciliamo le diverse preferenze in fatto di srotolamento della carta igienica. La risposta è molto semplice: nessuno dei tre bagni del nostro appartamento possiede un portarotolo: la carta igienica è semplicemente sistemata in verticale sulle più disparate superfici di appoggio; quando l’arredamento sarà completato vedremo come procedere. Ma la differenza è questa: un uomo non sente alcuna esigenza di avere un portarotolo, una donna sì.

  2. Riigi Piirid
    Ago 16, 2011 @ 11:30:57

    Secondo me la carta igienica va inequivocabilmente posta in maniera da farla scorrere davanti, per alcuni precisi motivi:
    1) Estetico – Si vede una superficie piana e non una superficie cilindrica con una nicchia;
    2) Igienico oggettivo – Con la parte da srotolare è un po’ più distante dal muro, si può scongiurare il pericolo che qualcuno con la mano sporca, toccando la carta, possa sfiorare anche il muro;
    3) Funzionale – Poiché l’estremità è in sospeso e con un certo spazio da ambo le facciate si può afferrare meglio;
    4) Stilistico – Per completare l’arredamento, quasi sempre costituito da suppellettili che si protendono verso l’abitante della casa (vedi le aperture delle ante di armadi e mobili, i cassetti che si aprono verso di te e le lenzuola e le tovaglie, che si pongono sempre con il risvolto dei bordi verso l’interno).

  3. Nautilus
    Ago 16, 2011 @ 11:45:53

    La cosa curiosa è che la tua descrizione formalizzata corrisponde esattamente a quanto, per vie più semplici, sostiene mia moglie. Mi verrebbe da dire che io vedo le cose in modo diverso perché ho un’attitudine molto matematica alla vita (anche nei suoi aspetti quotidiani), ma questa spiegazione non mi convince: propendo invece a credere che le mie preferenze sul verso di srotolamento abbiano una spiegazione diversa e molto più banale: sin da piccolo sono stato abituato così.

  4. Silvia Pareschi
    Lug 01, 2012 @ 11:17:21

    Sono affascinata da questo argomento, sul quale non mi ero mai interrogata, e concordo in pieno con le argomentazioni di Riigi Piirid. Aggiungo che trovo il portarotolo essenziale per motivi igienici, visto che evita al rotolo di cadere ed entrare in contatto con il pavimento.

  5. Nautilus
    Lug 01, 2012 @ 15:01:21

    Riigi Piirid è il commentatore più assiduo di questo blog (in tempi recenti il nick è stato cambiato in Gio Ve). Normalmente lui e io siamo in buon accordo, ma devo ammettere che non c’è nulla che ci differenzi maggiormante di quanto riportato sopra.

    Silvia, ti ho invitato alla lettura dei commenti (in particolare del suo) proprio perché, sull’argomento, ero curioso di conoscere le tue preferenze. Devo però riconoscere che, dopo il tuo intervento, la mia posizione (di cui vado ovviamente orgoglioso) è sempre più isolata 🙂

  6. Silvia Pareschi
    Lug 01, 2012 @ 16:13:42

    Sii orgoglioso della tua differenza!

  7. Nautilus
    Lug 01, 2012 @ 16:30:02

    Certo Silvia! A proposito, c’è chi ha deciso di trattare l’argomento molto seriamente: si veda l’articolo Over or under? The science of toilet paper orientation.

  8. Gio Ve
    Lug 02, 2012 @ 20:15:04

    @Nautilus – Dal 16 agosto 2011 – data iniziale del post e dei primi tre commenti – ad oggi sono trascorsi 11 mesi e l’argomento è ancora “vivo” 😀 😀 😀
    E’ proprio vero… tutto continua ad andare a rotoli 🙂

  9. Nautilus
    Lug 02, 2012 @ 21:10:26

    Verissimo Gio Ve, ci pensavo proprio ieri! 🙂

  10. Nautilus
    Lug 02, 2012 @ 21:16:56

    In un commento a Silvia avevo citato come si dice “carta igienica” in Lituano. Ora possiamo anche introdurre l’Estone: tualettpaber. Tra l’altro è qui ben visibile un tipico scambio tra “b” e “p” (che fa il paio con quello tra “k” e “g”).

  11. Trackback: Terminologia etc. » » Insolite conversioni e nominalizzazioni
  12. Alice
    Mag 03, 2013 @ 11:13:23

    Se ho capito bene la spiegazione, seguo la regola della mano destra. Tuttavia, se c’è il portarotolo non me ne cruccio e mi adeguo.

  13. Nautilus
    Mag 03, 2013 @ 21:54:12

    @ Alice

    Approfitto del tuo commento per fare il punto della situazione a quasi due anni di distanza dalla stesura di questo post.

    Il libro di cui parlo all’inizio dell’articolo ho cominciato a scriverlo per davvero. Il protagonista non è più un uomo ma un ragazzo di quattordici anni. È ambientato nel nordest della Lituania, una delle zone più povere del Paese.

    I nostri tre bagni continuiamo a non avere portarotoli.

    Alice, la pensi come me (in fatto di senso di srotolamento): allora, nelle mie preferenze, adesso mi sento un po’ meno isolato di prima 🙂

  14. Marco
    Mag 04, 2013 @ 13:56:43

    en.wikipedia.org/wiki/Toilet_paper_orientation

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